
ENERStudio è abilitato al rilascio dell’Attestato di Certificazione Energetica(ACE).
L’Attestato di Certificazione Energetica è attualmente necessario:
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in caso di vendita o di locazione di un immobile abitativo, commerciale, industriale, privato o pubblico, salvo poche specifiche eccezioni;
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nel caso di nuove costruzioni (ossia gli edifici per i quali è stata presentata in Comune la denuncia di inizio attività o la domanda per il permesso di costruire successivamente al 1 Settembre 2007)
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nei casi di ristrutturazione o manutenzioni straordinarie in cui è specificatamente richiesto.
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in alcuni casi, per ottenere le detrazioni del 55% previste dalle ultime leggi finanziarie
Nel caso di nuove costruzioni e nei casi, in cui è richiesto, di ristrutturazioni o delle manutenzioni straordinarie, deve essere elaborato da un professionista indipendente, non coinvolto nella progettazione e nella costruzione delle opere al fine di assicurare l’imparzialità.
I dati da inserire devono essere calcolati secondo la normativa tecnica vigente sulla certificazione energetica e ciò presuppone un’adeguata conoscenza ed esperienza in materia nochè l’impiego di software certificati.
Oltre alla redazione dell’ACE lo studio offre consulenza dove fosse necessario effettuare degli interventi per migliorare la classe energetica di un edificio privato o industriale.
CERTIFICAZIONE ENERGETICA
AUDIT ENERGETICI
L'audit energetico è il primo e più importante passo da compiere per concretizzare e rendere più profiquo l'insieme dei progetti di efficienza energetica.
Lo scopo di un audit energetico è quello di analizzare lo stato di efficientamento energetico e dei consumi di un’unità o complesso edilizio definendo in tal modo la cosiddetta baseline. Con esso vengono gettate le basi per predisporre il corretto schema operativo e finanziario che verrà poi seguito nell’attuare le eventuali strategie di efficientamento.
L’audit energetico costituisce una parte fondamentale del ciclo PDCA (Plan-Do-Check-Act) richiesto dalla Norma UNI EN ISO 50001 per l’implementazione di un Sistema di Gestione dell’Energia; serve inoltre per stabilire le corrette baseline e gli obiettivi da raggiungere con tali sistemi. È un processo di non facile attuazione e che richiede molte competenze tecniche e pratiche, la giusta strumentazione, una buona esperienza acquisita “sul campo”.
Attualmente gli audit energetici (detti anche “diagnosi energetiche”) devono essere eseguiti e redatti nel rispetto della seguente Normativa:
• UNI CEI/TR 11428:2011, “Gestione dell'energia - Diagnosi energetiche - Requisiti generali del servizio di diagnosi energetica”
• UNI CEI EN 16247-1:2012, “Diagnosi energetiche, parte 1: requisiti generali”
• UNI CEI EN 16247-2:2014, “Diagnosi energetiche, parte 2: edifici”
• UNI CEI EN 16247-3:2014, “Diagnosi energetiche, parte 3: processi”
• UNI CEI EN 16247-4:2014, “Diagnosi energetiche, parte 4: trasporto”
• UNI EN 15459:2008, “Prestazione energetica degli edifici - Procedura di valutazione economica dei sistemi energetici degli edifici”
• D.Lgs. 4 Luglio 2014, n. 102, “Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE”
In particolare, l’allegato II al D.Lgs. 102/2014 prescrive le caratteristiche che ogni audit energetico conforme alla Normativa deve presentare:
• Deve far riferimento ad un esame dettagliato del profilo di consumo energetico di edifici o di gruppi di edifici, di attività o impianti industriali, compreso il trasporto
• Deve basarsi su dati di consumo misurabili e tracciabili
• Deve basarsi sull’analisi del costo del ciclo di vita degli interventi proposti, piuttosto che su semplici periodi di ammortamento, in modo da tener conto dei risparmi a lungo termine, dei valori residuali degli investimenti a lungo termine e dei tassi di sconto; l'allegato IV del Decreto illustra i principi fondamentali per la conduzione di un'analisi costi-benefici considerata conforme al Decreto stesso
• Deve essere proporzionato e sufficientemente rappresentativo per consentire di tracciare un quadro fedele della restazione energetica globale e di individuare in modo affidabile le opportunità di miglioramento più significative
• Deve essere riferibile all’andamento produttivo ed agli eventi che si occorsi nel periodo esaminato
Non tutti gli audit sono uguali; esistono infatti tre differenti tipologie di diagnosi:
• Livello 1: walkthrough energy audit. Diagnosi basilare; comporta l’analisi storica delle fatture energetiche, la raccolta dei dati tecnici dei dispositivi presenti e lo studio non strumentale dei processi utilizzati. Il report finale contiene una sintesi dei dati analizzati, i suggerimenti delle strategie di efficientamento per ciascun settore energetico, una stima di massima dei risparmi conseguibili ed un’indicazione qualitativa dei costi da sostenere per conseguirli. Viene in genere elaborato in 30 giorni ed è il meno costoso (ma anche il meno preciso nelle stime di risparmio).
• Livello 2: standard energy audit. La diagnosi è condotta come per la precedente tipologia, ma per alcuni processi
o apparecchiature viene utilizzata un’apposita strumentazione che individua il consumo energetico specifico. Il report finale è simile a quello del punto precedente, ma i risparmi conseguibili ed i costi da sostenere sono quantificati con una maggiore precisione. Richiede almeno dai 4 ai 6 mesi di lavorazione ed ha un costo medio.
• Livello 3: investment-grade energy audit. È la diagnosi più approfondita, costosa ed “impegnativa”. Comporta lunghi tempi di lavorazione (minimo un anno), ma garantisce un’accuratezza dei risultati molto elevata. Richiede un esteso e massiccio utilizzo di strumentazioni di monitoraggio dei consumi e di altre grandezze di processo. Le analisi finanziarie finali sono molto dettagliate e le relative indicazioni vengono utilizzate per coordinare gli investimenti energetici con quelli di altro tipo già previsti dal management aziendale.
I tre tipi di audit sono accumunati dalle fasi di lavorazione di cui sono composti. Esse sono:
• Fase preliminare: acquisizione dei dati relativi alla PMI, all’unità o complesso edilizio: anagrafica, numero di occupanti, turni di lavoro, principali processi produttivi, dati riguardanti l’edificio, ecc. Tale fase richiede la compilazione, da parte del titolare (o dell’ufficio amministrativo), di un questionario appositamente predisposto. Tale documento viene scambiato per e-mail con il professionista incaricato, il quale, in base ai dati forniti, può preventivamente organizzare ed ottimizzare (soprattutto in termini di tempo) le fasi successive
• Definizione dell’agenda “di tentativo”: acquisiti i dati contenuti nel questionario, il professionista comunica al titolare dell’attività una prima time-line, ossia un’ipotesi di lavoro contenente date, orari e personale coinvolto durante le successive fasi operative
• Meeting di apertura: organizzato con il titolare e l’eventuale personale coinvolto, viene tenuto il giorno stesso del sopralluogo, è di durata breve ed ha come scopo quello di presentare le fasi operative che verranno svolte. È anche l’occasione per discutere le eventuali prime considerazioni che il professionista ha maturato a seguito dell’analisi del questionario preliminare. Durante tale riunione il professionista può inoltre essere informato riguardo eventuali criticità operative specifiche.
• Sopralluogo: è la fase più importante dell’intero processo di audit e si differenzia a seconda del livello di
approfondimento richiesto. Durante questa fase vengono visitati tutti i reparti produttivi, analizzati gli impianti
di processo e di servizio presenti, intervistati sia il management che i lavoratori dipendenti. Tali interviste
possono anche non essere estese a tutto il personale, limitandosi ai responsabili dei vari settori o ad altro
personale indicato dal management
• Elaborazione dell’audit e stesura della relazione tecnica finale
• Meeting di chiusura: organizzato con il titolare e l’eventuale energy team aziendale, ha come scopo quello di illustrare i risultati dell’audit, con particolare attenzione alle strategie di efficientamento energetico suggerite ed alle relative analisi costo-benefici
Successivamente alla chiusura dell’audit energetico, il management avrà la possibilità di decidere autonomamente se e quali investimenti attuare per migliorare l’efficienza energetica della propria attività. A seguito di tali investimenti potrebbe essere necessario procedere con vere e proprie operazioni di monitoraggio dei risultati e relativo reporting, spesso esplicitamente richieste nel caso si sia inteso sfruttare uno o più meccanismi di incentivazione. Anche in questo caso il management potrebbe trovare un valido supporto nel medesimo professionista che ha preparato l’audit.